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Gli oli essenziali, volano in kenya, in sala parto.

Un'ostetrica, il Kenya e un valigia piena di oli essenziali. Ecco la Testimonianza di Sara e di come abbia usato i suoi preziosi oli per aiutare e sostenere le donne in travaglio in Africa.


Mentre scrivo questo breve articolo mi ritrovo quasi a piangere.

I giorni in Kenya sono stati sorprendenti, magici ma spaventosi.

Non sapete la paura durante il primo parto che ho assistito, sono stata catapultata in questa piccola stanza, calda e piena di mosche, dove ho potuto osservare il parto di una donna al suo primo bambino. Ho assorbito tutta la paura di quella donna in balia delle contrazioni, la paura dall’ostetrica che non vedeva l’ora che quel parto si concludesse perché le nozioni che hanno sono davvero minime e tutto avviene non in sicurezza. Da quel giorno molte cose sono state insegnate, spiegate, accettate. Rido quasi di me stessa pensando a tutte le cose che ho fatto e che non ho fatto. Alla mamma forte che mi fa testimone della mia prima nascita in Kenya, non posso nemmeno iniziare a descrivere la mia gratitudine per la fiducia che mi è stata data e per voler sperimentare tutte le nozioni che abbiamo loro fornito in solo una settimana di permanenza li. E tra queste mille nozioni, abbiamo portato loro un tesoro, gli olii essenziali e abbiamo dato il via a piccoli enormi miracoli.

Gli olii essenziali sono un ottimo strumento di accompagnamento al parto.

Il mio Kit,oltre agli oli che vi presenterò più tardi, è formato dall’olio vettore di cocco, una lampada da diffusione di aromi, sale grosso per disperdere gli olii nel catino da bagno e fazzolettini per l’inalazione a secco.

Io ho scelto gli olii essenziali di doTERRA perchè sono gli unici che mi assicurano purezza e grado terapeutico e sono utilizzati da migliaia di professionisti della salute in tutto il mondo.

Vi presento i miei amici:

La salvia sclarea
è un olio legato alla dea lunare, all’universo femminile, è un alleato delle donne. Mi sono ritrovata ad utilizzarlo durante i prodromi o nelle fasi di latenza lunghe quando le contrazioni non sono regolari o il travaglio progredisce lentamente. Se si ha a disposizione una vasca si possono mettere 15 gocce in acqua e sale grosso. Ha così tanto potere perchè è un olio emmenagogo quindi può indurre contrazioni uterine e in caso di emorraggia post parto essere un ottimo alleato dell’ormoni sintetico dell’ossitocina, il sintocynon. Diluito con olio di cocco e acqua tiepida si possono fare degli impacchi per rafforzare il perineo.

Il pompelmo, quanto hanno amato il pompelmo, sopratutto noi ostetriche in quanto ci donava una spinta revitalizzante, tanta autostima e contrastava sia l’esaurimento fisico che mentale. Disperso nell’ambiente durante il travaglio, godono di questi benefici, tutte le persone presenti.
Le donne che hanno partorito, tornano in clinica il giorno successivo per un controllo del neonato e in quella occasione dopo aver controllato le perdite, l’avvio dell’allattamento, il suo benessere generale, si invita la puerpera ad auto massaggiarsi l’utero con il pompelmo per favorire l’involuzione uterina e tonificare i tessuti.

La lavanda è sicuramente l’olio che abbiamo usato di più in assoluto. Anche per lavare la biancheria della sala del parto. E’ l’antidepressivo per eccellenza perchè riduce il tono simpatico, meraviglioso per il rilassamento e il sollievo dal dolore, la sua azione spasmolitica non altera lo stato di vigilanza. Miscelato con olio di cocco è analgesico e può essere massaggiato nelle zone doloranti e utilizzato nei punti di digitopressione che servono per contrastare la percezione del dolore delle contrazioni ne amplifica il loro effetto. Evita le crisi di panico e permette la respirazione addominale.

La menta è fantastica nei prodromi perchè toglie la sensazione di nausea che il dolore a volte può dare,si può mettere una goccia sul dito della gravida che lei stessa si strofina sul palato oppure messa su un fazzolettino da odorare all’occorrenza. Noi ostetriche la usavamo per schiarire la mente, combattere la fatica e la stanchezza.

Il mandarino (tangerine) Il mandarino lo usavamo nella sala del post parto perchè porta serenità, fiducia d’animo e calma gioiosa. Un connubio perfetto quando mamma e bambino durante il pelle a pelle si stanno innamorando l’uno dell’altro.

Il basilico e lo zenzero
sono l’opposto della lavanda. Vengono usati quando abbiamo bisogno di “riscaldare l’ambiente”, quando l’utero ha bisogno di essere tonificato. Somigliano tanto alla Salvia!

Il gelsomino, ecco un’altro olio che assomiglia alla Salvia perchè aumenta il livello di ossitocina nel sangue. Io lo usavo per purificare l’aria e la mente e poi non dimentichiamoci il suo odore gradevole che in un ambiente angusto, piccolo e caldo non è da poco. Nel prossimo viaggio mi sono attrezzata per creare delle capsule vaginali in modo da contribuire alla dilatazione cervicale in quelle gravidanze che vanno oltre il termine o in caso di aborti interni e MEF. Si possono preparare degli asciugamani da mano aromatici versando in una ciotola acqua calda 2 gocce di olio essenziale di gelsomino e 3 gocce di olio essenziale di lavanda. Si immerge l’asciugamano e si poggia sull’addome. E’ una miscela per rendere le contrazioni efficaci e dare energia. Il gelsomino è un analgesico e decontratturante, riduce i dolori uterini, rafforza l’attività contrattile e induce al rilassamento. Nel palmo della mia mano mettevo gelsomino e olio di cocco e massaggiavo direttamente il basso addome. Una coccola infinita quando il parto in acqua non è possibile

Infine, tra un parto e l’altro c’è PURIFY per purificare l’aria e preparare l’ambiente alla successiva nascita.

E’ meraviglioso constatare che gli oli essenziali possono aiutarci in momenti così speciali.

Ostetrica Sara Notarantonio

se vuoi maggiori informazioni sull’Associazione con cui collaboro in Kenya visita il sito https://www.regalaunamamma.com/